Maria Savino nasce a Vimercate, in provincia di Milano. L’artista assorbe e coglie, con curiosità e interesse, i molteplici stimoli offerti dalla complessità antropologica e naturale contemporanea, filtrandoli con sensibilità tecnica ed emotiva. La produzione della Savino si caratterizza anche per la sua poliedricità. Spesso, infatti, integra e alterna l’uso della tela con installazioni tridimensionali, che amplificano e dilatano le tematiche da lei affrontate sulla superficie dipinta. Nel 2014 entra a far parte del gruppo, “Il RIGORISMO”,curato da Flavio Lattuada, titolare dalla galleria, Lattuada Studio, Milano. […] Viene presentato un gruppo di artisti italiani che assume in pieno ed estremizza, come nessun altro prima, l’orizzonte monocromatico un tempo ‘ferito’ e ‘bucato’ da Fontana, e fatto qui valere invece come vera e propria dimensione ‘aperta’ entro la quale, a farsi artistico, sarebbe il semplice supporto: la tela, ovvero la nuda superficie. Che non si limita più, quindi, ad accogliere le forme dell’artisticità, ma osa farsi essa medesima ‘opera’. Torcendosi oltre se medesima, ovvero superando il limite bidimensionale costituito dalla sua superficie sino ad aprirsi un varco che, solo, sembra consentire all’artista di forzare regole costruttive sino ad ora ritenute intoccabili. Dando così finalmente spazio allo spazio. Il rigorismo qui proposto all’attenzione del fruitore accomuna dunque sensibilità sì diverse, ma volte tutte a dare vita ad una spazialità nuova, viva e dinamica, che non abbia più da temere il tempo quale principio corruttore delle proprie immote figurazioni, per averlo ormai definitivamente assunto e fatto proprio quale principio di una ritmica vivificante in grado di riconsegnare le altrimenti algide immagini della bellezza all’insensato ma esaltante gioco della vita”. […] Si tratta di una proposta “forte” che, sulla scena dell’arte contemporanea, vuole farsi precisa indicazione di una linea inedita e radicale – ma soprattutto “rigorosa” – che porterebbe alle estreme conseguenze, appunto “rigorizzandone” gli assunti, la poetica spazialista già teorizzata verso la metà del secolo scorso da Lucio Fontana.
Prof. Massimo Donà